Cosa vedere a Corfù

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Sono appassionata, oltre che di storia, di miti e leggende: credo che al loro interno contengano i sogni dei popoli che ci hanno preceduti.

Ogni luogo ha i propri, spesso rivisitati e adattati alle esigenze delle sue genti, ma vi è una terra in particolare il cui solo nome è mito. Parlo della Grecia, dei suoi poemi epici, di tutta la sua tradizione letteraria che ci racconta, a modo suo, l’origine del mondo e il rapporto dell’uomo con il divino.

Ultimamente, mi sono interessata particolarmente alle leggende di un piccolo spicchio di questa bella terra, quelle di una delle isole dell’arcipelago delle Ionie, la splendida Corfù, e, così facendo, ho scoperto un mondo meraviglioso che quasi stento a credere che esista davvero.

È conosciuta anche come Kerkyra o come l’isola dei Feaci in quanto, secondo gli antichi miti, diede i natali a Feacas, figlio di Zeus e della ninfa Corfù che il dio portò nell’isola. Posto migliore non poteva scegliere il padre degli dei per la sua amata.

Qui i colori sembrano avere la priorità; corteggiano lo Ionio con le loro mille sfumature smeraldine e turchesi, le spiagge e le rocce dove il bianco dominante tende a sporcarsi col giallo e l’arancio, e il monte Pantokrator con le sue esplosioni di fiori che si infiltrano tra le diverse tonalità di verde della vegetazione.

D’altronde, se la fama di meraviglie della natura come Porto Timoni, Capo Drastis, Paradise Beach, Halikounas e tante altre ha varcato i confini dell’isola un motivo ci sarà.

Questa è la terra dove Ulisse incontrò Nausicaa, figlia di Alcinoo, il cui palazzo si narra si trovasse nei pressi di Paleokastritsa, località nota per le bellissime spiagge e per l’unicità dei panorami che si possono ammirare dalla sommità della fortezza di Angelokastro; e dalle sue coste pare sia partita la nave che avrebbe dovuto riportare a Itaca l’eroe greco, imbarcazione presa di mira da Nettuno e che, una volta pietrificata, avrebbe dato origine alla bella Pontikonissi, isoletta situata nella penisola di Kanoni, a due bracciate dal monastero di Vlacherna, uno dei simboli di Kerkyra.

Ma non sono solo quelle che si possono leggere nei libri le leggende che avvolgono gli angoli di quest’isola tutta da scoprire.

Per esempio c’è quella che lega per sempre gli innamorati che nuotano nel Canal d’Amour della bella Sidari, la leggenda-storia che vede la principessa Sissi piangere il suo amato Rodolfo mentre guarda il mare dai giardini dell’Achilleion, tutte quelle che hanno come protagonisti i tanti santi per i quali i corfioti hanno innalzato chiese e cappelle entrate a far parte del patrimonio artistico dell’isola.

Tra tutte è la chiesa di San Spiridione a raccogliere maggiormente la venerazione del popolo della bella Kerkyra, grato al vescovo cipriota per avere salvato più di una volta, con diversi miracoli, la capitale dell’isola, Corfù città.

Se capitate tra le sue vie soffermatevi ad ammirare le facciate dei palazzi veneziani che le delimitano, le arcate del Liston e l’immensità della Spianada dove avrete anche un assaggio della vita mondana del posto.

Dopo però non concentratevi solo sulle coste, ma visitate anche i tantissimi villaggi che quest’isola propone, depositari di antiche tradizioni e dello spirito corfiota più puro. Pelekas, Kassiopi, Afionas, il villaggio fantasma di Paleo Perithia e tanti altri: ognuno di loro ha una storia da raccontare che aspetta solo orecchie attente a percepirla. Saranno le vostre?


COSA LEGGERAI IN QUESTO ARTICOLO:


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Foto: Marso / shutterstock

Corfù Città, il capoluogo dell’isola

Visto che vi voglio parlare di Corfù non posso che cominciare a dirvi qualcosa su Corfù città, la capitale, che riassume in sé storia, tradizione e cultura di questa piccola perla dello Ionio.

Il cuore pulsante di questa città è il suo centro storico, con i suoi quartieri peculiari ai quali si affacciano antichi palazzi in stile veneziano.

Da qui, attraverso tutta una serie di caratteristici vicoletti lastricati, si arriva alla piazza principale della città, la Spianada che accoglie corfioti e turisti con i suoi ristoranti e caffè situati sotto i portici del Liston.

È una zona molto frequentata sia durante il giorno che la notte. I turisti rimangono affascinata dalla sua immensità, delimitata da edifici di grande importanza culturale, come il Palazzo Reale, oggi sede dell’importante museo di arte asiatica, uno dei più grandi di tutta l’Europa.

Se si volge lo sguardo verso est, dalla Spianada si potranno ammirare i resti della fortezza vecchia, testimone dello splendore di tempi passati che riesce ancora a suggestionare i visitatori che su di essa posano lo sguardo.


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Foto: Anna Fevraleva / shutterstock

Chiesa di San Spiridione

Il popolo corfiota è molto devoto a San Spiridione, vescovo cipriota al quale sono stati attribuiti diversi miracoli che avrebbero salvato l’isola in più di una circostanza.
In suo onore è stata eretta una chiesa, al centro della città, dove le sue reliquie vengono custodite all’interno di una preziosa teca in argento.

L’edificio è in puro stile veneziano, con gli interni arricchiti d’oro e di affreschi. La sua torre campanaria ricorda tanto quella della chiesa di San Giorgio, a Venezia, ennesima testimonianza della dominazione della Serenissima su quest’isola. Richiama i suoi fedeli specialmente in occasione delle processioni che, quattro volte l’anno, portano il corpo del santo a benedire le vie della capitale di Kerkyra


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Pontikonissi e il Monastero di Vlacherna

La prima cosa che chiunque atterri a Corfù nota sono le bianche pareti del monastero di Vlacherna, situato sul tratto di mare al quale si affaccia la penisola di Kanoni. Ci troviamo a sud di Corfù città, in una zona prettamente turistica dove abbondano alberghi e ristoranti.

È collegata alla minuscola lingua di terra completamente occupata dal monastero da un molo in pietra, protagonista di un via vai continuo di turisti attirati da questo peculiare edificio sacro. Nonostante oggi dell’intero complesso monastico sia in funzione solo la minuscola chiesetta, chiunque si rechi sul posto non rimane deluso: la splendida cornice naturale che avvolge il luogo suggestiona grandi e piccini che, avvolti dal silenzio, davanti all’infinito di cielo e mare, rimangono spesso senza parole.

Dal piccolo molo menzionato partono le barche che portano ad esplorare Pontikonissi, luogo tanto amato dalla mitica imperatrice Elisabetta d’Austria; all’interno della piccola cappella bizantina di Pantokratora, situata nel punto più alto dell’isoletta, si possono ammirare delle lapidi commemorative che testimoniano la visita dei reali austriaci. Chiunque arrivi lassù non può fare a meno che sostarvi per alcuni minuti per ammirare i panorami: l’immagine del monastero che si riflette sul blu del mare rimarrà per sempre impressa nella loro mente.


palazzo achilleion

Palazzo Achilleion

E, a proposito della principessa Sissi, se si visita Corfù non ci si può scordare di dedicare qualche ora alla scoperta di quella che è stata la sua dimora nell’isola. Sto parlando dell’Achilleion, palazzo in stile pompeiano situato a pochi chilometri da Corfù-città, che l’imperatrice elesse a suo rifugio.

Scelse personalmente il nome di questa sua residenza greca: la dedicò al mitico Achille e alla mitologia ellenica in generale, che tanto la affascinava. Qui cercava la pace che tanto le mancava a Vienna, circondata da statue e dipinti raffiguranti gli eroi che tanto amava.

Situato su un’altura, Il palazzo dell’Achilleion si sviluppa su tre piani, e ha intorno a sé un meraviglioso giardino ricco di fiori, fontane, statue e panchine. Da non trascurare neanche le enormi terrazze che affiancano gli interni, da dove si possono ammirare splendidi panorami su Corfù città e la penisola di Kanoni.


Cosa vedere a Corfù: i tipici villaggi dell’isola

Ma Corfù non è solo palazzi e chiese. Se le opere create dalla mano umana in questa zona della Grecia sanno stupire, quelle plasmate dalla natura lasciano senza parole. I corfioti hanno saputo bel sfruttare la bellezza della loro terra, senza però alterarla, costruendo piccoli villaggi panoramici che si infiltrano tra i suoi colori.
Molti di questi hanno trovato posto tra le pendici del monte Pantokrator, altri in prossimità delle belle spiagge dell’isola. Vediamone alcuni ed esploriamo le attrattive che propongono.


Il monte Pantokrator e i suoi villaggi

Con i suoi 906 metri di altezza, il monte Pantokrator, situato nella zona nord orientale dell’isola, è il rilievo più alto di tutta Corfù.

La scalata alla sua cima può seguire diversi itinerari, che potrete percorrere in auto o, se avete voglia di inoltrarvi nel verde dei boschi, a piedi o in bici. Qualunque sia il percorso o il mezzo scelto, attraverserete vallate e prati prima di arrivare in vetta, da dove potrete godere di un panorama eccezionale su campagne e coste. Ad aspettarvi troverete anche un delizioso monastero risalente al XVII secolo, il monastero ortodosso di Ipsilos, e un caffè dove rifocillarvi.

Il primo villaggio che incontrerete se deciderete di prendere la strada che passa per Ipsos è il borgo medioevale di Spartilas, che offre una bella panoramica sulle spiagge della costa orientale, subito seguito da Strinilas dove una tappa è d’obbligo per degustare i prodotti tipici della zona in una delle tante taverne che lo caratterizzano.

Scendendo dal versante opposto si incontra il villaggio fantasma di Paleo Perithia, abbandonato ormai da tanto tempo; le sue rovine affascinano in numero sempre maggiori di turisti, attirati anche dal buon cibo servito nelle taverne operanti in loco.
Per chi si trova sul versante nord occidentale dell’isola, il punto di partenza può essere la bella Sidari dalla quale bisogna percorrere un tratto di strada costiera prima di addentrarsi tra i paesini dell’entroterra e arrivare in cima.

Approfondimento: dove noleggiare un’auto a Corfù


I villaggi lungo la costa

Tra i villaggi più interessanti che animano le coste corfiote possiamo elencare Kassiopi col suo bel castello, la romantica Sidari, Paleokastritsa e Liapades con le loro splendide spiagge, Peroulades e Afionas e le loro tradizioni, Pelekas e la vivace Kavos. In realtà ce ne sarebbero tanti altri da elencare, ma vorrei soffermarmi in particolare su questi per non appesantirvi troppo e nel contempo darvi un’idea della varietà dei volti dell’antica Kerkyra.


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Villaggio di Kassiopi

Nonostante nasca come villaggio di pescatori, Kassiopi ora è una meta turistica di tutto rispetto, che offre ottimi servizi alberghieri e di ristorazione.

Eppure, ogni volta che penso a questo villaggio, non è il suo volto turistico che mi viene in mente bensì le atmosfere che evocano i ruderi del suo castello.

Era uno degli elementi del triangolo difensivo dell’isola, che più di una volta hanno avuto un ruolo di primaria importanza nel proteggere la popolazione dalle incursioni piratesche o dalle invasioni.

Al castello di Kassiopi si arriva tramite un sentiero che si snoda tra le case del paese, molte delle quali sono venute alla luce utilizzando proprio parte del materiale che lo costituiva.

Nonostante lo stato di abbandono in cui versa, ancora si respira tra i suoi ruderi un’atmosfera di grandezza che neanche le piante che hanno stabilito fissa dimora al suo interno riescono a smorzare.

Dalla cima di questo pezzo di storia possiamo ammirare lo splendore della baia sottostante, la baia di Kassiopi, gioia dei turisti per la miriade di spiagge che la compongono. Kalamionas è la più grande, ma non la più scenografica. Il mio consiglio è di visitarne la maggior parte in maniera tale da assaporare le varie sfumature che il mare della zona sa regalare.


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Sidari ed il Canal D’Amour

Continuando a esplorare la costa settentrionale della bella Corfù arriveremo al pittoresco villaggio di Sidari, ogni anno meta di un flusso turistico in continua ascesa.

È situato in una zona collinare, e nasce dall’unione di due paesini vicini che, una volta che i paraggi hanno cominciato ad essere notevolmente frequentati, hanno visto spuntare come funghi abitazioni e strutture turistiche lungo la spiaggia che li separava.

I suoi arenili nascono dalla continua erosione della friabile roccia che li sovrasta, erosione che ha portato alla formazione di insenature veramente interessanti e belle da vedere. La più scenografica è il Canal d’Amour, con le sue striature giallo-arancio che accolgono un mare dai mille riflessi. È una tappa quasi obbligata per i più romantici che, ispirati dalla leggenda del luogo, che renderebbe eterno l’amore che lega le coppie che lo attraversano, non esitano a tuffarsi nelle sue acque trasparenti.


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Capo Dastris

A circa 3 Km da Sidari, troviamo un piccolo villaggio non ancora intaccato dalla notorietà, che sarebbe perfetto per chi volesse passare vacanze all’insegna della tranquillità se non fosse che a Peroulades, questo è il nome del borgo, i turisti non hanno il terreno spianato.

Tra le sue vie non trovano posto molte strutture ricettive, nonostante i suoi dintorni siano pieni di meraviglie. Una fra tutte è il promontorio di Capo Drastis, luogo panoramico per eccellenza, dal quale si possono ammirare splendidi tramonti.

Si raggiunge tramite una stradina di circa mezzo chilometro di lunghezza, che parte dal villaggio. La caletta a cui conduce non presenta sabbia ma solo strati di arenaria che rivaleggiano con quelli che costituiscono gli imponenti faraglioni che la delimitano.

Per trovare la sabbia bisogna spostarsi tramite una barca nelle zone che la attorniano, costellate di grotte e piccole spiagge dove è paradisiaco passare qualche ora.


Afionas: la bellezza di Porto Timoni

Situato in cima ad una collina, il tranquillo villaggio di Afionas è il punto di partenza per la splendida doppia baia di Porto Timoni, paradiso incontaminato della costa nord-occidentale dell’isola.

Vi si arriva solamente a piedi, attraverso un selvaggio sentiero che si snoda nella collina tra alberi e arbusti prima di aprirsi sul panorama mozzafiato sottostante.

Lo spettacolo che offre è davvero incomparabile. Una cresta verde divide le due parti dell’istmo contornate da ciottoli bianchi e sabbia. Il mare che le accarezza qui ha deciso di esibire tutte le sfumature dei suoi colori, mostrandosi verde smeraldo da una parte e blu intenso dall’altra.

Nonostante questo, la trasparenza delle acque è tale da garantire la visione dei suoi fondali anche dall’alto della collina.

Per chiunque pratica lo snorkeling questo è un luogo da segnare assolutamente tra le cose da vedere a Corfù.


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Paleokastritsa

Spostandoci ora nella parte occidentale della costa, troviamo le splendide spiagge del territorio di Paleokastritsa, una delle località più conosciute dell’isola per lo splendido colore del mare che la caratterizza.

Si sviluppano intorno a ben 6 piccole baie, molte delle quali raggiungibili solamente via mare.

Quella principale si trova sotto il promontorio che sovrasta il villaggio, sopra il quale è situato un antico monastero risalente al 1200.

Nonostante sia molto stretta è veramente bella da vedere, con il verde della vegetazione a farle da cornice e le trasparenze del mare a ravvivare la sua spiaggia di ghiaia e sabbia. È perfetta per gli amanti dello snorkeling e per le famiglie con bimbi, rasserenate dalla scarsa profondità dei fondali.

Da qui possono essere noleggiate delle barche che portano ad ammirare le altre spiaggette nascoste e anche le tante grotte che caratterizzano questo tratto di costa.


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Fortezza di Angelokastro

Il nome Paleokastritsa pare derivare dalla famosa fortezza che si trova in cima alla scogliera che la domina, conosciuta col nome di castello di Angelokastro.

Ha avuto una grande importanza per gli abitanti del posto; la storia lo vede spesso protagonista negli scontri tra essi e gli invasori, battaglie dalle quali è uscito sempre vincitore.

Le sue origini sono molto antiche, tanto che si pensa che lo stesso Giustiniano abbia avuto voce in capitolo sulla fortificazione della zona dove oggi sorge.

Purtroppo ora la maggior parte delle sue mura sono crollate, ma ciò che resta parla di un lungo periodo di gloria e splendore.

Bellissimi i panorami che si possono ammirare da quassù: mettono in luce la bellezza del suo territorio, contornato da ulivi e dall’onnipresente mare.


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Liapades e Kanakades

Se si soggiorna nei pressi di Paleokastritsa è facile, con un semplice tour in barca, esplorare gli splendidi arenili di un peculiare villaggio situato ad appena 3 Km di distanza da essa.

Sto parlando di Liapades, diviso in due tra mari e monti e ultimamente sempre più frequentato per le splendide e nascoste spiagge che si trovano nel suo territorio.

Nomi come Rovinia e Limni, ma anche Chomi appaiono sempre più spesso tra il tamtam di consigli di viaggio che si susseguono sul web, dove vengono spesso messe in evidenza le meraviglie del posto.

A 10 minuti di distanza da esso troviamo un altro villaggio davvero unico, quello di Kanakades, antico borgo di agricoltori sviluppatosi intorno alla valle di Ropa. Il suo nome deriva da Kanakis, cognome del primo signore della zona.

Le antiche case in pietra, le rovine della chiesa e del palazzo che, durante la dominazione veneziana, fu sede della “Baronia Marcello”, rendono questo centro abitato di poco più di 200 anime interessante da visitare anche dal punto di vista culturale.

Numerose strutture ricettive intorno ad esso permettono ai tanti turisti interessati alle spiagge della zona di divagarsi ulteriormente addentrandosi dunque nella storia dell’isola, varia e movimentata come le sue coste.


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Pelekas

Il paesino di Pelekas era ben conosciuto dal Kaiser Guglielmo II, che si soffermava a meditare sulla sommità della collina che domina il paese. Da qui il panorama è fantastico e l’imperatore questo l’aveva ben capito visto che vi fece costruire una torre con tanto di telescopio che gli permetteva di esplorare gli orizzonti.

I resti di questa costruzione, che ha preso il nome di Trono del Kaiser, ancora oggi attirano tanti curiosi che non si vogliono perdere il meraviglioso spettacolo del sole che tramonta, particolarmente suggestivo in questa zona.

Per il resto Pelekas non si può definire un paesino prettamente turistico, anzi!

Ha mantenuto la sua autenticità che non ha sacrificato in nome del denaro. Chi si avventura tra le sue vie cerca principalmente pace e silenzio, accompagnati dai gusti della gastronomia locale accessibili nelle diverse taverne che sorgono nel suo territorio.


Agios Gordios

Affacciato sul dorato della sua lunga spiaggia e circondato dal verde di ulivi e vigneti, Agios Gordios è il luogo adatto per chi vuole godere di ogni aspetto che il mare propone.

La baia che lo accoglie termina nella sua parte meridionale con un piccolo isolotto denominato Ortholiti, una sorta di grande roccia a punta che sembra voler bucare il blu delle acque.

Sport acquatici, gite in barca, cucina tipica servita nei ristoranti in spiaggia, rallegrano i tratti di arenile attrezzati e non che caratterizzano la zona.

Vi sono anche delle aree riservate agli amanti della tintarella integrale che qui possono godersi il sole in tutta libertà.


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Kavos

L’ultimo paesino di cui vi voglio accennare, l’ultimo per puro caso, non sicuramente per importanza, è Kavos, paradiso della vita notturna corfiota, meta preferita dei giovani.

Forse è il meno greco dei paesini della bella Kerkyra, scelto soprattutto da chi non è tanto interessato alle bellezze e alle tradizioni dell’isola, ma solamente alla movida che riesce a mettere anche il mare in secondo piano.

Si trova nella parte meridionale di Corfù che rallegra con i suoi locali, negozi e spiagge affollate spesso la notte, quando diventano teatro di feste.

La musica comunque qui diventa protagonista assoluta a qualunque ora del giorno, contribuendo a creare quel clima di frizzante mondanità tipico di molte delle zone elette dal turismo di massa.


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Lago di Korission

Un’altra attrazione di grande importanza ambientale che l’isola di Corfù custodisce è la laguna di Korission, riserva naturale protetta che si estende per 600 ettari. È di origine artificiale e venne fortemente voluta dai veneziani.

Si trova nella costa occidentale dell’isola e vi si arriva, se si parte da Corfù città, prendendo la strada che conduce a Kavos per poi deviare per sterrate stradine di campagna.

La sua particolarità è di essere separata dal mare dalle dune di sabbia della spiaggia di Halikounas, da alberi, e da arbusti che rendono il paesaggio davvero singolare.

È perfetta per gli amanti del birdwatching che qui possono osservare tante varietà di volatili, ma anche per tutti coloro che si intrattengono volentieri ammirando le diverse specie vegetali che colorano il territorio: rimarranno sicuramente stupiti dalla grande varietà di orchidee che spuntano tra la sabbia.


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Le spiagge più belle di Corfù

Paleokastritsa, Sidari, Rovinia e Chomi a Liapades, Agios Gordios, Halikounas: questi sono solo alcuni dei nomi delle meravigliose spiagge di Corfù, una briciola di ciò che propone in termini di arenili.

Per rendere giustizia alle sue coste ne andrebbero indicati ancora tanti altri, ma sarebbe davvero un’impresa titanica riportarli tutti.

Sabbia o sassi, rocce, scogliere e tanta, tanta vegetazione disegnano i loro panorami, tutti ravvivati dai colori di un mare che in quest’isola riesce sempre a stupire.

Alcune attrezzate, altre libere e selvagge. Calette nascoste di dimensioni lillipuziane o lunghissime estensioni sabbiose. Tutto possiamo trovare lungo le coste della bella Kerkyra, la scelta spetta solo a noi e al nostro umore del momento.


Corfù: una leggenda che non smette mai di stupire

A volte l’amore per la storia e la mitologia può regalare sorprese inaspettate. Questo è successo a me che volevo solamente scoprire leggende di un tempo e mi sono trovata dentro ad una leggenda vivente che non smette mai di stupire: questa è Corfù!